L'acronimo EBM, ormai entrato nel lessico degli operatori sanitari di tutto il mondo, è spesso utilizzato anche in Italia per indicare la Evidence-based medicine.
Alla traduzione letterale di questa espressione, Medicina basata sulle evidenze, si preferisce da tempo la locuzione Medicina basata sulle prove di efficacia. Anche questa scelta è stata però fonte di controversie, in quanto è stato fatto notare come la frase "prove di efficacia" evochi prevalentemente gli interventi terapeutici mettendo in secondo piano l'importanza di un approccio "evidence-based" in momenti clinici altrettanto cruciali quali la diagnosi e la prognosi.
Al di là del confronto sulla terminologia, pur interessante, con evidence-based medicine si intende l'utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori prove disponibili, nel corso del processo decisionale riguardante l'assistenza al malato (Sackett D, et al, 1996). Successivamente, l'EBM è stata in certa misura "ridefinita" come "l'integrazione delle prove derivanti dalla migliore ricerca clinica con l'esperienza clinica e i valori dei pazienti" (Sackett D, et al. 2000).