Primo soccorso e defibrillatori: dalla Camera il primo sì alla riforma

Le novità sono molte, dalla tutela legale del soccorritore alla maggiore diffusione dei defibrillatori semiautomatici (DAE), dall’introduzione a scuola della formazione obbligatoria sulla rianimazione cardiopolmonare alla creazione di un’applicazione per la geolocalizzazione dei DAE, fino all’obbligo per il 112/118 di fornire alle persone che hanno segnalato l’emergenza le istruzioni telefoniche per riconoscere l’arresto cardiaco, fare il massaggio cardiaco e utilizzare il DAE.  “Sono elementi essenziali per favorire i soccorsi da parte di chi assiste a un arresto cardiaco e, di conseguenza, la sopravvivenza delle persone che ne sono colpite”, dichiara Andrea Scapigliati, presidente di IRC, Italian Resuscitation Council e dirigente medico dell’Unità operativa di cardioanestesia e terapia intensiva cardiochirurgica del Gemelli.
Ogni anno 60.000 persone in Italia e 400.000 in Europa muoiono a causa di arresti cardiaci improvvisi e nel 70% dei casi sono presenti altre persone, ma soltanto nel 15% delle situazioni vengono subito iniziate le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Se questa percentuale aumentasse si potrebbero salvare ogni anno decine di migliaia di persone, tenendo conto del fatto che un intervento rapido aumenta di 2-3 volte le possibilità di sopravvivenza.
“Per favorire sempre più una cultura del primo soccorso – prosegue Andrea Scapigliati – vogliamo proporre ai deputati di organizzare insieme alla Camera, il 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale per la rianimazione cardiopolmonare, iniziative di sensibilizzazione sul primo soccorso che coinvolgano anche i ragazzi delle scuole”.