Prostata: opzioni terapeutiche a confronto

Da uno studio prospettico di coorte pubblicato sul JAMA emerge che le persone sottoposte a prostatectomia radicale per carcinoma prostatico localizzato hanno effetti avversi peggiori rispetto a quelle gestite soltanto con la sorveglianza o la radioterapia.

Tra gli oltre 2000 uomini nello studio (età media dei pazienti 64 anni), sono state osservate poche differenze funzionali a 5 anni tra le diverse opzioni di trattamento, ma la funzione sessuale e l’incontinenza urinaria sono rimaste peggiori per il gruppo trattato con prostatectomia rispetto a quelli in sorveglianza attiva o radioterapia esterna più terapia di deprivazione di androgeni, hanno sintetizzato gli autori dello studio.

“L’intensità del trattamento e le opzioni variano in base alla gravità del cancro”, ha scritto il gruppo sul JAMA. “Analizzando separatamente gli effetti avversi per gli uomini con malattia a rischio favorevole e per quelli con malattia a rischio sfavorevole, sono stati confrontati i risultati delle relative opzioni di gestione per ciascun livello di rischio, rendendo così i risultati più attendibili”.

Ad esempio, negli uomini con malattia a rischio favorevole (1386 soggetti), quelli trattati con prostatectomia che risparmia i nervi avevano una continenza urinaria più scarsa a 5 anni e punteggi inferiori nella funzione sessuale a 3 anni rispetto alla sorveglianza attiva. Eppure non ci sono state differenze significative riguardo alla funzione intestinale, urinaria o sessuale tra la sola radioterapia e la sorveglianza per 5 anni.

Per i pazienti a rischio sfavorevole (619 soggetti) invece la prostatectomia è stata associata a peggioramento della funzione sessuale a 5 anni rispetto a radioterapia più la deprivazione di androgeni e con peggior incontinenza in tutti i periodi del periodo di studio.

I risultati potrebbero consentire ai medici di adattare in modo più appropriato le loro decisioni di trattamento per il carcinoma prostatico localizzato, dato che la sopravvivenza a 5 anni specifica per la malattia è vicina al 100% con ogni tipo approccio.

“Poiché le opzioni terapeutiche valutate in questo studio sono state associate a una sopravvivenza simile al cancro alla prostata e alla qualità della vita globale correlata alla salute nei primi 5 anni, le differenze nella funzione urinaria, intestinale, sessuale e ormonale sono gli esiti più salienti e possono guidare la scelta del trattamento più adatto al paziente “, concludono gli autori.

Fonte

Hoffman KE et al. Patient-reported outcomes through 5 years for active surveillance, surgery, brachytherapy, or external beam radiation with or without androgen deprivation therapy for localized prostate cancer. JAMA 2020;323(2):149-163.