In primo luogo, è opportuno distinguere tra i veri e propri database bibliografici, come PubMed, Embase, Cinahl, e l’altro genere di raccolte di conoscenze biomediche, le “banche dati secondarie” come The Cochrane Library e Clinical Evidence.
I database bibliografici sono stati progettati per garantire la copertura più ampia possibile della letteratura biomedica. Sulla base di una complessa valutazione di qualità (che tiene conto di parametri quali la rilevanza clinica, l’originalità e la puntualità delle pubblicazioni) i gestori dei database selezionano le riviste da indicizzare. Alcuni prendono in considerazione solo pubblicazioni a carattere periodico; altri esaminano e indicizzano anche tesi e documenti quali linee guida, dichiarazioni di consenso o materiali informativi per i malati e i cittadini. Le ricerche all’interno di queste banche dati possono essere effettuate usando tecniche simili, anche se ciascun database ha caratteristiche proprie e può essere interrogato al meglio secondo specifiche tecniche di ricerca. Per migliorare le proprie capacità di ricerca è consigliabile prendere visione delle istruzioni presenti all’interno dei siti delle diverse banche dati.
Le banche dati secondarie (come la Cochrane Library e Clinical Evidence) si compongono di rassegne monografiche preparate in esito alla valutazione della migliore letteratura esistente su specifici argomenti clinici, sia diagnostici sia terapeutici. Aggiornate con regolarità e secondo procedure predefinite, si basano sull’esame dei risultati della ricerca clinica e forniscono indicazioni sulle strategie terapeutiche esplicitando il grado di affidabilità delle evidenze disponibili, secondo una gerarchia ordinata a partire dal tipo di studio che le ha generate.