Accessibilità

L’accessibilità consiste sostanzialmente nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza al momento e nel luogo giusto a chiunque ne abbia bisogno, indipendentemente dal reddito, dall’area geografica di appartenenza, dal background culturale e da ogni altra variabile che caratterizza il singolo individuo.
Gli indicatori formulati a livello internazionale per la misurazione dell’accessibilità sono prevalentemente mirati a quantificare l’offerta sanitaria, cioè l’effettiva disponibilità di assistenza partendo da una valutazione delle possibili barriere che ostacolano il miglior uso dei servizi.
Tali barriere possono essere tanto oggettive (quali, ad esempio, le liste di attesa o la distribuzione dei servizi sul territorio che può essere fortemente disomogenea), quanto soggettive (quali, ad esempio, la percezione individuale dei servizi in termini di fruibilità o il livello di soddisfazione per la qualità della cura ricevuta).
In Italia, una delle basi del servizio sanitario pubblico è il principio dell’universalità di accesso, secondo il quale il godimento delle prestazioni non deve essere subordinato alla verifica di criteri di eligibilità sociale, né di disponibilità finanziaria, ma soltanto alla valutazione professionale della necessità di interventi sanitari da erogare in strutture uniformemente presenti sul territorio.
La mancanza di uniformità/omogeneità di accesso è da considerarsi, dunque, un ostacolo al godimento del sistema di garanzie.
Il tema dell’accessibilità rientra nell’obiettivo più ampio di garantire adeguati livelli di qualità dell’assistenza sanitaria, attraverso programmi di promozione e valutazione che coinvolgano, la dimensione professionale, quella organizzativo-aziendale e quella relazionale dell’assistenza.
Gli sforzi maggiori della ricerca e delle istituzioni dovrebbero orientarsi verso l’individuazione di indicatori adatti a valutare in maniera esauriente il raggiungimento degli obiettivi fissati in questo importante ambito della performance, senza limitarsi agli elementi di più facile quantificazione e tenendo comunque presente che tutti gli aspetti misurati, siano essi quantitativi o qualitativi, vanno sempre letti e interpretati rispetto a standard condivisi.
Per quanto riguarda la posizione dell’Unione Europea, il tema dell’accessibilità è indirettamente affrontato all’interno dell’area del sistema European Community Health Indicators (ECHI) denominata «qualità/performance del sistema»; questa comprende indicatori soggettivi (quelli, cioè, più mirati a valutare l’aspetto della rispondenza), indicatori di processo (principalmente rappresentati da misure di appropriatezza/ efficacia oltre che di accessibilità vera e propria) e indicatori di esito che valutano l’impatto sullo stato di salute degli interventi. Esempi tipici di tali indicatori sono la mortalità evitabile, i tassi di sopravvivenza a determinati eventi, le infezioni ospedaliere.

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