Clinical governance
Il contesto all’interno del quale i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità delle loro prestazioni e garantiscono elevati livelli di assistenza, grazie alla creazione di un ambiente favorevole all’espressione dell’eccellenza clinica.
Il concetto di governo clinico è nato in Inghilterra alla fine degli anni novanta: nel documento “A first class service” del dipartimento della salute britannico (1998) viene definito come il contesto all’interno del quale i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità delle loro prestazioni e garantiscono elevati livelli di assistenza, grazie alla creazione di un ambiente favorevole all’espressione dell’eccellenza clinica.
Alla sua origine:
– l’esigenza di rendere prioritaria la capacità dei servizi sanitari di offrire un’assistenza di buona qualità
– la consapevolezza dell’insufficienza dei meccanismi di verifica e controllo interni alla professione medica per mantenere le performance professionali su standard accettabili.
Il governo clinico rappresenta una politica sanitaria che mette al centro:
– l’attenzione a come realmente vengono assistiti i pazienti
– l’importanza della funzione clinico-assistenziale dell’attività dei servizi e delle diverse figure professionali che ne sono responsabili direttamente
– l’esigenza che efficacia e appropriatezza clinica diventino parte dei criteri operativi dei servizi
– la valutazione della qualità delle prestazioni come parte integrante dell’attività istituzionale dei servizi
– l’esigenza di monitoraggio, indirizzo e regolazione dei processi assistenziali
Una politica sanitaria che abbia tali priorità deve intervenire operando in modo coordinato:
– a livello di governo regionale
– nell’ambito decisionale inter e intra-aziendale
– a livello dei singoli gruppi di operatori
La valutazione della qualità delle prestazioni cliniche deve diventare parte integrante dell’attività istituzionale dei servizi.
All’interno delle aziende sanitarie vanno avviate attività finalizzate:
– a valutare l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni erogate, attraverso iniziative di audit clinico e, più in generale, finalizzate a promuovere nella pratica clinica l’uso di interventi la cui utilità clinica sia effettivamente dimostrata, riducendo simmetricamente il ricorso a quelli di cui l’inefficacia è ormai conosciuta.
– a valutare le performance dei servizi, cioè i risultati clinici ottenuti.
– a utilizzare gli strumenti che consentano una gestione del rischio clinico, vale a dire la sorveglianza costante su eventi avversi, incidenti ed errori che possono caratterizzare l’attività sanitaria e la cui occorrenza mette a rischio la sicurezza dei pazienti.
Fonti
- Grilli R. Governo clinico. Care 2003; 5(4): 19-20.
- Position Statement GIMBE®: Il Governo Clinico nelle Aziende Sanitarie. Versione 1.3 del 7 febbraio 2008.
- Secretary of State for Health. A first class service. London, UK, Department of Health, 1998.