L’International Journal of Epidemiology fino al 2000 ha pubblicato soprattutto articoli riguardanti ricerche originali in epidemiologia, con rari editoriali e una presenza limitata di lettere e altro materiale complementare; nel 2001 i due nuovi editor, George Davey Smith e Shah Ebrahim, hanno esposto in un ampio editoriale i cambiamenti che avrebbero introdotto per affrontare le sfide poste dalla diffusione di internet: dal momento che la rete rappresenta un’ottima opportunità per pubblicare articoli originali di ricerca (gli editor fanno l’esempio di BioMed Central), hanno deciso di dedicare più spazio ad articoli su richiesta da inserire nelle nuove sezioni, presentate nello stesso editoriale. Nella sezione Point/Counterpoint sono ospitati articoli su commissione che affrontano argomenti controversi da diversi punti di vista; dalla riflessione che l’epidemiologia non ha imparato abbastanza dagli errori, e dai successi, avuti in passato è nata la rubrica Reprints and reflections: vi sono pubblicati contributi storici dell’epidemiologia, con particolare riguardo a materiale pubblicato, originariamente, non in inglese; la redazione, una volta tradotto l’articolo, richiede a più autori di commentarlo, alla luce della situazione attuale; in Reviews sono raccolte revisioni sistematiche rilevanti per la salute pubblica e review tradizionali, provenienti soprattutto da professionisti che lavorano al di fuori dell’epidemiologia formale; nella sezione Theory and Methods sono pubblicati lavori di metodologia epidemiologica che rappresentano progressi nella comprensione dei fattori che determinano la malattia. Ogni fascicolo, infine, ha un filo conduttore: affronta un tema specifico che viene trattato nelle diverse rubriche da numerosi articoli della rivista (ma non da tutti).
Dal 2005 viene regolarmente pubblicata la Cochrane column: una volta individuata una revisione sistematica Cochrane ritenuta di particolare rilevanza per la salute pubblica, la redazione chiede agli autori di elaborare una sintesi, mentre altri esperti sono incaricati di scrivere dei commenti: lo scopo è di trasmettere tali informazioni a un pubblico più ampio possibile e stimolare il dibattito sull’argomento. Per concludere questa panoramica sui contenuti dell’IJE, segnaliamo la rubrica Photoassay, dove a un breve testo introduttivo segue un reportage fotografico su una determinata situazione socio-sanitaria del presente o del passato; Mary Shaw, in un editoriale del 2005, presenta la rubrica sottolineando le analogie tra epidemiologia e fotografia: in entrambe, quanto più precisi sono gli strumenti a disposizione, tanto più accurati e affidabili sono i risultati, ma, all’opposto, anche il mezzo più primitivo può riuscire a catturare l’essenza di un soggetto; un altro elemento in comune è che entrambe devono riuscire a riconoscere, nella grande quantità di dati (e foto) a loro disposizione quelli davvero rilevanti.
L’international Epidemiological Association: nata negli anni Cinquanta, l’associazione ha lo scopo di facilitare la comunicazione tra i medici impegnati nell’epidemiologia e promuovere lo sviluppo e l’uso dei suoi metodi in tutti i campi della salute, incluse la medicina sociale, di comunità e preventiva, e l’amministrazione dei servizi sanitari. Tra le sue attività, oltre alla pubblicazione dell’IJE, report e monografie, l’organizzazione di incontri scientifici e seminari.
Editore / Associazione: Oxford University Press / International Epidemiological Association
Anno fondazione: 1972
Periodicità: Bimestrale
Abstract / Indexing: Abstracts on Hygiene and Communicable Diseases, Addiction Abstracts ,Biological Abstracts, CAB Abstracts, Current Contents® /Clinical Medicine, EMBASE, Excerpta Medica Abstract Journals, PubMed, Science Citation Index®, Tropical Diseases Bulletin
Abbreviazioni: Int J Epidemiol / IJE
ISSN: 0300-5771 (P) 1464-3685 (E)
Pubblico: Epidemiologi, Statistici
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