Perché è nata Choosing Wisley?
Penso che Choosing Wisely sia necessaria per abbandonare trattamenti sovrautilizzati o trattamenti che non giovano alle pazienti e ai pazienti, non aggiungono valore, e sono inutili.
Qual è l’impatto del movimento Choosing Wisely?
È davvero notevole, anche dal punto di vista economico, e sta crescendo, nel mondo, come anche nel mio paese. Anche negli ospedali universitari. E in 3-5 anni l’impatto aumenterà ulteriormente. Siamo solo all’inizio.C’è più consapevolezza tra i medici e in tutto il mondo. E ci sono molte discipline, anche nel mio paese, che hanno elaborato liste sulle pratiche a rischio inappropriatezza. Come per esempio gli interventi chirurgici per il mal di schiena, sono veramente numerosi: è necessario quantificarli e fare qualcosa di concreto.
Interventi chirurgici falliti per le lombalgie: ci vogliono scelte più sagge?
È un problema ben conosciuto per il quale è stata coniata la definizione “failed back surgery syndrome”: la persona viene operata per una indicazione sbagliata, e subisce una serie di operazioni alla schiena per cercare di migliorare la situazione. Ne ho parlato sul BMJ, a proposito di Choosing Wisely
Cosa c’è in cima alla sua lista di raccomandazioni?
La mia scelta numero 1 non è un trattamento medico. Non vorrei più vedere medici, chirurghi in particolare, che pensano di essere al di sopra della natura umana e che pensano di poter dire “questo è il mio trattamento e tu, paziente, devi adeguarti”. Non è una malattia, ma forse sì, è una malattia di alcuni chirurghi.